martedì 14 giugno 2016

SOCRATE E LE ARMI



Socrate. Buona giornata o Pendolo!
Nico Pendolo. Salute a te nobile Socrate.
S. Ti vedo scuro in volto amico mio. Qualche triste pensiero attraversa la tua mente?
P. E come non potrebbe, o Socrate? Con tutto quello che succede! Di continuo orribili crimini causati dall'immondo commercio di armi. La gente viene ammazzata ed i mercanti di morte si ingrassano sulle umane tragedie. Il mio cuore si spezza di fronte a tanta nequizia.
S. Anche io provo orrore di fronte alle notizie di stragi e massacri, nobile amico. Però, fammi capire, cosa vuoi dire con precisione quando parli dei mercanti di morte?
P. E' semplice o Socrate! La causa di tutto sta nel mercato delle armi! La gente uccide perché ci sono le armi. Sono le armi a causare la morte delle persone. Tolte le armi scompaiono stragi e massacri. Tutto è semplice, cristallino. Sono certo che concordi con me, o Socrate!
S. Ma, non saprei.
P. Come non sapresti, è tanto chiaro!
S. Dimmi nobile amico, se io sparassi ad una persona, fossi scoperto e processato e mi difendessi dicendo che non io ho ucciso quella persona ma la pallottola della mia pistola, cosa pensi mi si potrebbe dire?
P. Beh... ti si potrebbe dire che la pallottola ha ucciso perché tu hai premuto il grilletto.
S. Infatti. Quindi non l'arma ma io sarei il responsabile della morte di un essere umano.
P. E' evidente.
S. Quindi non le armi vanno messe sotto accusa ma coloro che le usano
P. Ma no o Socrate! Chi le usa non potrebbe farlo se le armi non ci fossero! Se non ci fossero i costruttori ed i mercanti di armi non ci sarebbe chi le usa.
S. Fammi ben capire. Tu sostieni che le persone uccidono e fanno le guerre perché c'è chi produce e vende le armi?
P. Certo, precisamente questo io sostengo.
S. Sostieni quindi che le armi sono la causa delle guerre?
P. Certo, lo ribadisco.
S. Ma, non pensi che potrebbe essere vero il contrario?
P. Non ti seguo...
S. Dimmi, o Pendolo. A tuo parere si fabbrica il pane perché la gente sente la fame o la gente sente la fame perché si fabbrica il pane?
P. Direi che si fabbrica il pane perché la gente sente la fame.
S. E questo vale per la produzione dei cibi in generale?
P. Sembra di si.
S. E dimmi ora. Si costruiscono, auto, treni ed aerei perché la gente ama viaggiare o la gente ama viaggiare perché qualcuno costruisce navi, aerei e treni?
P. Non saprei, a volte la produzione stimola i bisogni.
S. Certo, ma si può stimolare qualcosa che non esiste o addirittura ripugna?
P. Che intendi dire?
S. Se qualcuno aprisse un ristorante in cui si servono cibi che provocano fortissimi attacchi di nausea, credi che molta gente ci si recherebbe a mangiare?
P. Direi di no.
S. E se qualcuno lanciasse sul mercato un'auto che viaggia a 10 chilometri all'ora e consuma in dieci minuti 50 litri di benzina, pensi che molti la comprerebbero?
P. Direi di no.
S. Quindi la produzione può stimolare bisogni che comunque hanno radici nella natura umana, indipendentemente dalla produzione stessa, concordi?
P. Concordo.
S. Tornando allora ai nostri aerei, treni ed auto...
P. E sia o Socrate, siamo d'accordo. Si costruiscono auto, treni ed aerei perché la gente ama viaggiare e non viceversa. Ma, cosa c'entra tutto questo con le armi?
S. Si produce cibo perché la gente sente la fame, auto perché ama viaggiare, indumenti perché vuole vestirsi, case perché cerca un riparo...
P. Certo, certo...
S. Ed armi perché esistono scontri, contese, guerre. Non sono le armi a causare le guerre, direi, ma le guerre a far si che le armi vengano costruite. Mi sembra, ottimo amico, che il tuo discorso sul rapporto fra guerre, terrorismo ed armi sia rovesciato e tu scambi fra loro cause ed effetti.
P. Ma no o Socrate! Come si potrebbe combattere senza armi?
S. Combattimenti, contese, guerre sono sempre esistiti. Esistono anche nel mondo animale, per il cibo, l'accoppiamento sessuale, il territorio, la supremazia nel branco. Esistevano fra i nostri progenitori, armati solo delle proprie mani, o al massimo di clave e bastoni. Qualcuno ha cominciato a costruire armi sempre più sofisticate perché i contrasti esistevano, non viceversa. Se fossimo sempre vissuti nel paradiso terrestre, in assoluto amore reciproco a nessuno sarebbe mai venuta un'idea tanto strana.
P. Ma il tuo è un discorso di rassegnazione o Socrate! Le guerre e con queste i crimini, il terrorismo, sono sempre esistiti dici. Ma è nostro dovere combatterli, contrastarli! Per questo bisogna proibire le armi!
S. Proibire le armi? Certo, questo si che è un nobile obiettivo!
P. Vedo che finalmente rinsavisci, o Socrate!
S. L'obiettivo è nobile, ma...
P. Niente “ma” o Socrate...
S. Nobile amico, lo sai come sono fatto, anche di fronte a nobili, elevatissimi, obiettivi son colto da dubbi che mi impediscono i facili entusiasmi, permettimi quindi di esplicitarli, anzi, aiutami a superarli rispondendo a qualche mia domandina...
P. E sia o Socrate, domanda pure.
S. Dimmi, o Pendolo, se nel 1939 la Polonia avesse proibito alla Germania di costruire armi, e le avesse ordinato di distruggere quelle già costruite, pensi che la Germania avrebbe obbedito?
P. Beh... direi di no.
S. E se il governo italiano, per bocca del suo inarrivabile leader, intimasse oggi all'Isis di non comprare armi e di fare a pezzi quelle già a sue mani, pensi forse che l'Isis obbedirebbe?
P. Sembrerebbe di no
S. E se tu vedessi, mentre passeggi per strada, un mascalzone armato di coltello che sta massacrando una giovane fanciulla e gli dicessi: “ti ordino di gettare via il coltello”, credi che il mascalzone obbedirebbe?
P. Direi di no.
S. Non basta quindi proibire le armi perché queste scompaiano, ne convieni?
P. Certo che ne convengo, ma proprio per questo occorre obbligare chi  costruisce, compra e vende armi a farla finita.
S. Concordo, ma... come pensi che lo si possa obbligare?
P. Non saprei...
S. Si può obbligare un uomo armato a deporre le armi se non si è armati a propria volta?
P. Sembrerebbe di no.
S. E si può costringere solo col sorriso e la parola una gran massa di fanatici armati sono ai denti a deporre mitra, pistole e coltelli?
P. Pare di no.
S. E si può obbligare senza la minaccia delle armi uno stato grande e potente a non minacciare armi alla mano i propri pacifici vicini?
P. Anche questo sembra assai improbabile.
S. Sembra anche a me. Potremmo allora dire che le armi servono anche per indurre prepotenti, fanatici e delinquenti a più miti consigli?
P. Non saprei...
S. Tu hai un figlio o Pendolo?
P. Si lo ho avuto grazie alla fecondazione...
S. Non mi interessa come lo hai avuto, volevo solo chiederti: se vedessi un omone grande e grosso che sta per strozzare il tuo amato bimbetto, cosa faresti?
P. Cercherei di colpirlo con un pugno.
S. Potrebbe non bastare e comunque un pugno può, anche lui, essere un'arma.
P. Chiamerei la polizia.
S. Potrebbe non arrivare in tempo. E comunque la polizia sarebbe armata.
P. Sono sofismi i tuoi.
S. Nessun sofisma, ti sto facendo il quadro di una situazione del tutto possibile.
P. Forse...
S. Dimmi allora ottimo amico, se vedessi un omaccione che sta per uccidere tuo figlio e fossi armato che faresti? Useresti o non useresti la pistola?
P. Ebbene si, la userei!
S. Quindi concordi con me che a volte l'uso delle armi è necessario.
P. Forse.
S. E che per obbligare i violenti, i fanatici ed i prepotenti a lasciare le armi occorre che i non violenti le abbiano, le armi, e le sappiano usare, possibilmente bene.
P. Così sembra.
S. E dimmi ora, usare un'arma per salvare, ad esempio, un bambino, vuol dire usarla a fin di bene?
P. E come no?
S. Un'arma quindi può essere usata sia a fin di bene che a fin di male, per uccidere o salvare un bambino ad esempio.
P. Forse è così.
S. Ma, se un certo oggetto può essere usato sia a fin di bene che a fin di male, possiamo considerare quell'oggetto, in quanto tale, causa del male?
P. Che discorsi fai o Socrate! Confusi, attorcigliati, sofistici!
S. Non mi sembra o uomo eccellente. Dimmi, è vero che l'acqua è strumento di vita e di refrigerio ma può diventare causa di morte e strumento di tortura?
P. Certo che può diventarlo! Infatti gli imperialisti americani ed i sionisti reazionari...
S. Per carità, lasciamo perdere gli imperialisti ed i sionisti, evitiamo di allargare il discorso. Concordi che con l'acqua si può prestar soccorso ad un uomo oppure torturarlo?
P. Concordo.
S. Quindi ammetterai che in quanto tale l'acqua non è causa del male e che tutto dipende dal come viene usata, e a che fine.
P. Ebbene... si, lo ammetto.
S. E questo vale anche per le armi, visto che un'arma può essere usata per salvare un bambino, o impedire un attentato, e che con le armi si possono respingere le aggressioni dei prepotenti e dei fanatici.
P. Può darsi che sia così. Ma io non parlavo delle armi ma dei mercanti e dei costruttori di armi o Socrate, di coloro che si arricchiscono sui morti e sulle stragi.
S. Capisco, la differenza è fondamentale. Però, scusami, tu ammetti che dei poliziotti usino le armi?
P. Beh... direi di si.
S. E quelle armi qualcuno dovrà pur costruirle, o no?
P. Direi di si
S. E chi non le costruisce in proprio dovrà comprarle, vero?
P. Sembrerebbe
S. Dal che si deduce che dovranno esserci dei costruttori e dei mercanti di armi, giusto?
P. Sembra di si
S. E visto che quelle armi sono destinate alla polizia, che le usa per fini condivisibili, i mercanti ed i costruttori di armi in questo caso serviranno al raggiungimento di fini condivisibili, possiamo dirlo?
P. Forse possiamo. Ma io mi riferivo agli altri, a quelli che le armi le vendono ai terroristi.
S. Preziosa precisazione amico mio. Da cui mi sembra che si possa concludere che non è criminale chi costruisce e vende le armi, ma chi le vende ai terroristi e le costruisce per i terroristi, concordi?
P. Non so...
S. Dimmi nobile amico, chi compra un'arma è un criminale perché la compra o perché intende usarla per un attentato terroristico?
P. Perché intende usarla per un attentato, direi.
S. E chi la vende, è un criminale perché la vende o perché la vende a chi vuole usarla per un attentato?
P. Sembrerebbe che sia criminale perché la vende a chi vuol commettere un attentato.
S. Quindi non il costruire o il vendere armi è in se criminoso, ma il costruirle ed il venderle a terroristi o altri criminali.
P. Forse si.
S. Quindi non è il commercio di armi a rendere criminale il terrorismo, ma il terrorismo a rendere criminale il commercio di armi, puoi concordare?
P. Si... penso di poter concordare.
S. Possiamo allora concludere che è il terrorismo la causa  del commercio di armi quando questo è un atto criminale?
P. Ma non lo so! Forse si, si...
S. Ma, nobile amico, non avevamo cominciato a discutere dicendo che è il commercio di armi la causa del terrorismo ed è sempre la costruzione e la vendita di armi il vero, intollerabile crimine?

P. Basta Socrate, si è fatto tardi e le tue parole mi hanno causato un gran mal di testa. Devo scappare!
S. Mal di testa? Spero ti passi presto amico eccellente! Arrivederci Pendolo!
P. Addio o Socrate!

1 commento:

  1. Lei è molto cattivo col povero Pendolino, signor Giovanni: andrà all'inferno, sàppialo. Dovrebbe averne compassione se non altro considerando che Lei i figli ha avuto la possibilità di farseli in casa, e divertendocisi per giunta, mentre quel poverino è stato costretto a comprarlo all'estero spendendoci un sacco di soldi.

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