giovedì 11 giugno 2020

I NUOVI TALEBANI


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La casa produttrice Hbo Max, ha tolto dal catalogo di streaming online il film “via col vento”, un classico del cinema mondiale. Il film è considerato “razzista” quindi nessuno deve vederlo. La produzione ha dichiarato che “"il film è un prodotto del suo tempo, ma descrive un contesto che era sbagliato allora come è sbagliato oggi".

Rivelatrici queste parole. “Via col vento” descrive un contesto che era sbagliato allora come oggi, quindi va cancellato dalla storia. Tutte le opere dell'umana creatività che descrivono contesti “sbagliati” o che noi oggi riteniamo tali devono essere bruciate, distrutte, censurate. Chissà, fra breve non sarà più possibile leggere un libro, o guardare un film, o ammirare un quadro che esprimano il punto di vista, i valori di contesti “sbagliati”. Siccome in una certa società esistevano istituzioni, usi e costumi che oggi noi riteniamo, a torto o a ragione, sbagliati l'arte, la filosofia, la letteratura di simili società devono essere eliminate dalla storia. Un film che ci mostri, ad esempio, il modo di vivere nell'antica Roma, va bruciato, a meno che quel film non faccia apparire i romani antichi come dei mostri malvagi, privi di valori, incapaci di idee e sentimenti autenticamente umani. Ridicole caricature di se stessi.

Sempre, in
tutte le civiltà sono esistite istituzioni, usi e costumi che con giusta ragione possiamo definire sbagliati, ma sarebbe cieco nichilismo distruggere per questo quanto queste civiltà ci hanno lasciato. Rapportarsi in questo modo alla storia vuol dire puramente e semplicemente distruggerla.
Ragionando come i censori di “via col vento” dovremmo censurare o distruggere l'opera di Aristotele, che come tutti sanno giustifica lo schiavismo, o quella di Tommaso D'Aquino, che ammette la punizione terrena degli eretici. Dante andrebbe censurato perché “islamofobo”, “sessista” ed “omofobo” (piazza all'inferno gli omosessuali) mentre Shakespeare potrebbe con qualche ragione essere accusato di antisemitismo, quindi censurato. La censura dovrebbe colpire senza pietà la Bibbia e gli stessi Vangeli cristiani potrebbero avere dei problemi. Cristo infatti afferma, è vero, che tutti gli uomini (solo gli uomini? E le donne? Questo non è maschilismo sessista?) sono uguali davanti a Dio, ma non condanna la schiavitù, non chiede che, su questa terra, gli schiavi vengano liberati. Coi criteri dei censori di “via col vento” questo sarebbe un atteggiamento “schiavista” da censurare senza pietà.
E che dire dell'arte figurativa? In quanti quadri compaiono uomini di colore che servono docilmente i loro padroni bianchi? Raffaello ha forse mai dipinto qualche madonna nera? E c'è qualche uomo di colore raffigurato sulla volta della Sistina? Che fare, la distruggiamo? O dipingiamo di nero Adamo ed Eva? Ritocchiamo le madonne di Raffaello? Diamo una coloratina scura a San Francesco dipinto da Giotto? E perché mai Cristo deve sempre essere rappresentato come bianco? Non potremmo farlo diventare nero? Basta con le discriminazioni!!!
E, attenzione, non si salvano neppure i grandi rivoluzionari. Ecco cosa scrive Marx nel “
Manifesto del partito comunista”:
“...la borghesia trascina nella civiltà tutte le nazioni, anche le più barbare. I bassi prezzi delle sue merci sono l'artiglieria pesante con la quale spiana tutte le muraglie cinesi, con la quale costringe alla capitolazione la più tenace xenofobia dei barbari.”
Si, abbiamo letto bene: Marx parla di nazioni “barbare” che devono essere portate nella “civiltà”. Altro che “Via col vento”! Questo è razzismo bello e buono! Si censuri anche Karl Marx!
E' inutile continuare. Con i criteri dei miserabili censori di “via col vento” tutta la produzione artistica, letteraria, filosofica del genere umano da Omero a Shakespeare, da Aristotele a Kant, andrebbe distrutta o radicalmente censurata.

La storia della nostra civiltà è piena di cose “sbagliate”, intrisa del sangue di una schiera enorme di esseri umani. Ma non solo a questo si riduce la nostra storia. Lo schiavismo, la servitù della gleba, l'intolleranza religiosa non annullano la grandezza della filosofia greca o della grande arte rinascimentale. L'occidente ha conosciuto lo schiavismo ma anche la dichiarazione dei diritti dell'uomo, l'intolleranza ma anche la teorizzazione della tolleranza e della laicità, il potere assoluto ma anche la democrazia. Il viaggio di Colombo ha avuto come conseguenza tragica la distruzione di antiche, e, non dimentichiamolo, crudelissime, civiltà, ma ha anche unificato il mondo e dato una spinta poderosa al progresso umano. Nulla è tanto nichilista quanto pretendere di spezzare la continuità del corso storico, rapportarsi in maniera moralistica e censoria a persone che vivendo in epoche diverse dalla nostra in qualche modo espressero nelle loro opere i valori in queste prevalenti. Una cosa è la critica, la condanna di quanto c'è da condannare, la corretta valutazione del bene e del male che ci vengono dal passato. Cosa completamente diversa il far piazza pulita del passato, giudicarlo come un peso di cui ci si deve liberare perché non conforme a valori che oggi si sono affermati.
Del resto, solo degli intolleranti fanatici possono essere convinti della assolutezza di certi valori oggi assai diffusi. Il contesto descritto in “Via col vento” era sbagliato allora come oggi”, dicono i censori di un grande film. Ma... sono davvero sicuri questi ridicoli censori che fra una cinquantina d'anni qualcuno non dica: “i valori dei film politicamente corretti del 2020 erano sbagliati allora come oggi”?
Se il contesto di “Via col vento” era sbagliato allora come oggi siamo certi che il contesto di tanti odierni filmacci politicamente corretti non sia sbagliato oggi come domani? I barbari che distruggono le statue e censurano i film credono che i loro valori (o presunti tali) segnino la fine della storia, l'approdo ultimo del genere umano. Ma la fine della storia non esiste. Ed il domani può sempre riservare delle sorprese, anche ai barbari di oggi.

Qualcuno a questo punto potrebbe però obbiettare: non rischiamo in questo modo di precluderci qualsiasi condanna nei confronti di chiunque? Se una corretta valutazione del quadro storico ci impedisce condanne moralistiche nei confronti, ad esempio, di un Cesare perché mai condannare un Hitler o uno Stalin?
E no, si tratta di cose ben diverse!
In primo luogo evitare condanne moralistiche nei confronti di un Cesare
non vuol dire ritenere che l'imperialismo schiavista di cui questi fu uno degli artefici non avesse aspetti moralmente ripugnanti. Inoltre, costruire grandi imperi e ridurre in soggezione, spesso in schiavitù, le popolazioni conquistate era considerato normale nell'antichità. In questo senso Cesare non si distacca dal normale modo di pensare di un'epoca in cui il concetto stesso di diritti umani non era neppure formulato.
Completamente diverso il discorso su un Hitler o su uno Stalin. Questi misero in atto forme di oppressione degli esserti umani assolutamente senza precedenti nella storia e lo fecero in un'epoca in cui le idee di libertà individuale, dignità di tutti, democrazia si erano già ampiamente affermate. Gli ebrei hanno dovuto subire innumerevoli persecuzioni nella storia, ma a nessuno era mai venuta in mente l'idea di massacrarli tutti. I grandi proprietari terrieri sfruttavano i contadini, ma solo Stalin mise in atto politiche che ne uccisero a milioni per fame. I totalitarismi del '900 spezzano la continuità del corso storico, mettono in atto forme di stragismo criminale che la storia non aveva mai conosciuto. Proprio per questo non lasciano nessuna eredità positiva al genere umano. L'antica Roma è schiavista, ma è anche il centro di una grande civiltà che lascia molto di positivo ai posteri. Il nazismo si è lasciato alle spalle solo un oceano di rovine, il comunismo società disfatte, economie al tracollo, campagne devastate. Entrambi montagne di cadaveri, e basta. E' tutta qui la differenza fra un Cesare ed un Hitler ed uno Stalin. E non è una differenza da poco.

Torniamo ai fatti di questi giorni. Quello che avviene oggi in occidente non è affatto nuovo, ha i suoi antecedenti storici, anche molto recenti. Le statue distrutte o imbrattate, i film rimossi sono stati preceduti dai roghi di libri nella Germania nazista, dal nichilismo iconoclasta delle guardie rosse durante la rivoluzione culturale in Cina, dalle statue del Budda fatte saltare dai Talebani, dalla devastazione di aree archeologiche operata dai militanti dell'ISIS. Non importa in nome di cosa siano stati compiti questi atti vandalici, quale fosse il “valore”, meglio, il disvalore, che li ispirava. Ad essere davvero importante per capirne il senso è l'intolleranza fanatica che li ha caratterizzati
TUTTI. L'arte, la scienza, la filosofia, la letteratura, tutto insomma, deve conformarsi ad una certa visione del mondo. Se non si conforma va distrutto. Non importa quando siano vissuti un artista o un filosofo, se le loro opere risentono del clima culturale del loro tempo e non si conformano con una certa visione del mondo oggi in auge vanno distrutte. Non discusse, non criticate, non sottoposte ad esame razionale. Distrutte, cancellate. In nome della purezza della cultura tedesca, o del pensiero del grande timoniere, o della unica vera religione, non conta. Le giustificazioni della furia nichilista sono irrilevanti. Si può scatenare in difesa della “purezza della razza ariana” come di un presunto “antirazzismo” assunto ad unico, assoluto valore. Il risultato è sempre lo stesso: la barbarie, la regressione intellettuale e morale, la fine della civiltà.
Con simili barbari non si può mostrare timidezza alcuna. E' vomitevole il tentativo di tanti presunti liberali occidentali di assecondare la loro furia. Rispondere alle devastazioni rimuovendo le statue di personaggi ritenuti “razzisti” vuol dire assecondare i fanatici. Continuare a definire “antirazziste” le esplosioni della loro rabbia iconoclasta vuol dire solo incoraggiarla. Oggi se la prendono con Colombo, Lincon e Churchill. Domai sarà la volta di Dante e Shakespeare, dopodomani di Kant, non c'è limite alla follia.
I nuovi barbari sono liberi di pensare, dire o scrivere ciò che vogliono.
NON sono liberi di distruggere e profanare. La loro violenza va fermata. Senza se e senza ma.

1 commento:

  1. Però il corano, che ti spiega per filo e per segno come fare una guerra ed un genocidio, che richiede l’infibulazione delle bambine, che ci mostra la figura guida pedofilo incallito e senza vergogna non è soggetto a censura. Strana visione, quella dei censori.

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